
“Luoghi perduti” con Adriano Silingardi
Venerdì 28 aprile, ore 16.30
Luoghi perduti
L’altra Genova fotografata da
ADRIANO SILINGARDI
Che grande soddisfazione fotografare Genova, i suoi tramonti, le sue strade, i carruggi, i forti, il mare e le nuvole. Questa è una città bellissima, è facile innamorarsi e perdersi in essa. Ma dietro le quinte, dove i turisti non arrivano, esiste un’altra dimensione, un mondo parallelo che ha pochi punti di contatto con l’altro. Qui sono i luoghi perduti. I punti più vulnerabili sono sempre le periferie, nate spesso con un destino segnato di bruttezza e abbandono. Non mancano però piccoli o grandi abissi neanche nei quartieri storici, dove spesso architetture di pregio o testimonianze importanti convivono con oggetti urbani di ignobile fattura e dove i torrenti serpeggiano sotto le case, a volte anche dentro le case. Manca anche l’interesse di molti cittadini per la bellezza e l’armonia, la cura delle cose è limitata all’interno delle mura di casa, già il portone o il cortile sono terre aliene, da usare e dimenticare; i portoni sbilenchi, le facciate butterate, i cavi elettrici che si aggrovigliano in festoni malati non destano nessuna attenzione. Così ci abituiamo agli sconci, non pratichiamo la bellezza e quindi non la pretendiamo dagli altri. Questi luoghi sfuocati sono diventati lo scenario di una lunga avventura visuale e umana, un viaggio a piedi in molte tappe per strade, sentieri, scalinate infinite che uniscono, o spesso dividono, zone della città che abitualmente non si parlano e non si conoscono. Solo camminare senza meta lascia la libertà di scoprire luoghi nascosti o dimenticati, la sorpresa e la meraviglia di trovare angoli di città di cui non si occupa nessuno, abitati talvolta dagli invisibili, uomini, donne e bambini che vivono nei muri e sotto i cavalcavia vertiginosi sui quali ogni giorno sfrecciamo ignari. In queste fotografie manca spesso la figura umana, non è una scelta stilistica ma la prova di come certi spazi allontanano le persone costringendole ai margini dell’immagine, non protagoniste ma ombre di passaggio. I titoli delle foto vengono in gran parte dalla fantascienza e descrivono bene le sensazioni provate davanti a situazioni fuori dal mondo!
Adriano Silingardi vive e lavora a Genova, dove è nato nel 1951. Ha fotografato Genova, il centro storico e le sue trasformazioni negli ultimi decenni. Segue e fotografa i movimenti sociali e politici dalla fine degli anni ’60. Nel 2014 ha esposto a Palazzo Ducale con la mostra “Genova in Movimento, immagini di un fotografo militante”. Nel 2017 è tra i curatori della mostra “Gli anni del ’68, a Palazzo Ducale”. Nel 2021 è tra i curatori della mostra “Le stagioni della fotografia militante”. Fotografo, ricercatore e collezionista si interessa anche alla fotografia antica, con particolare attenzione al mondo mediterraneo tra ‘800 e ‘900. Su questi temi ha prodotto e allestito mostre a Roma (2003) e a Genova, Palazzo Rosso, Musei di Strada Nuova (2016 e 2018). Fa parte dell’Archivio dei Movimenti, collabora con la rivista “La città” e altri centri di cultura quali “Creamcafè”.
LIBRI PUBBLICATI
L’Occhio della Sublime Porta, un viaggio fotografico nell’Impero Ottomano (2003), Genova in Movimento (prefazione di Luca Borzani, 2014), Luoghi Perduti (2016), Luci d’Oriente, le fotografie dei fratelli Zangaki (2016), Gli Anni del ’68 (2017 con G. Galletta e R. Rossini),Gente di Prè (2017), Luigi Fiorillo, l’avventuroso fotografo di Alessandria d’Egitto (2018), La città invisibile, una storia fotografica di via della Madre di Dio (2018), Una famiglia al G8, Diario, foto, documenti (2021), Le stagioni della fotografia militante 1960 – 2020 (2021, con P. De Ferrari e G. Galletta).
www.adrianosilingardi.it
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Ingresso libero fino ad esaurimento posti. La capienza massima della sala è di 45 persone